Perché sempre più spesso ci si affida a un influencer per promuovere un prodotto?
Molteplici sono i benefici a cominciare da quello più, si potrebbe dire, banale: la possibilità di avere una vetrina grazie all’interazione che l’influencer ha quotidianamente con i suoi follower. Ma non solo.
Abbiamo già parlato infatti della “prova sociale” che porterà i follower a utilizzare lo stesso prodotto che hanno visto utilizzare al loro influencer preferito.
In altre parole, quindi, tramite l’Influencer Marketing si porterà il pubblico a fidarsi abbastanza del prodotto da provarlo, cosa che implica una maggior possibilità di crescita per l’azienda. Anche perché la fiducia che i follower tributano all’Influencer viene trasferita sul brand.

Scegliere il giusto influencer per il proprio brand apre ovviamente a una possibilità illimitata di viewers visto che, al contrario della classica sponsorizzazione pagata, il post di un influencer non ha limiti nella possibilità di raggiungere un utente: può diventare virale, essere ricondiviso dai follower e raggiungere i loro contatti. Potenzialmente il post di un influencer può dare una visibilità illimitata.
La condivisione del link del sito del prodotto va anche a migliorarne la visibilità. Da qui una maggiore attenzione da parte di siti accreditati. Va da sé ovviamente che, quando un sito accreditato può trovarti facilmente anche grazie al fatto che ogni click sul link del sito è un parametro di maggiore credibilità e qualità per Google, allora la posizione tra i risultati di ricerca migliorerà. E noi sappiamo bene che in realtà a essere visionata è quasi sempre ed esclusivamente la prima pagina di risultati.
Un avviso importante però riguarda la scelta dell’influencer!
È indispensabile non solo individuare l’influencer che possa maggiormente valorizzare il proprio brand, ma soprattutto essere consapevoli del tipo di contenuto che solitamente propone e del target di follower a cui si va ad accedere, in modo da confrontarlo con la propria customer persona: il tipo di consumatore ideale per il proprio prodotto(vedi ad esempio come il micro Influencer Marketing possa essere applicato al mondo food) . Se queste due figure (customer persona e follower) non coincidono sarà inutile creare una campagna anche se dovesse essere ottima. Un esempio classico, e soprattutto ben evidente, è la differenza tra un influencer che si occupi di cucina tradizionale, che potremmo dire casareccia, seguito quindi da follower interessati a questo argomento, è una customer persona interessata a un tipo di alimentazione più controllata tramite sostituti proteici liofilizzati. Una contrasto a dir poco stridente, oltre che sicuramente improduttivo.
Proprio per tenere conto dei vari tasselli, sempre più spesso, le aziende scelgono di affidarsi a una categoria particolare di influencer: parliamo dei Micro influencer che, non solo sono in grado di creare con i propri follower rapporti più autentici e stretti – alla stregua di quelli possibili con un conoscente di vecchia data-, ma risultano più autentici.
Le community dei micro influencer sono per questo molto più ingaggiate anche perché rispondono a esigenze ben precise e meno dispersive. Il tutto con budget molto ridotti rispetto a quelli dei macro influencer (se vuoi calcolare il budget necessario puoi provare il nostro budget calculator).
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